Anticipare scenari per le piccole e medie città: creare luoghi più giusti
Le disuguaglianze e le nuove forme di povertà sono una conseguenza diretta dei modelli di sviluppo di cui siamo responsabili
Date and time
Location
Palazzo d'Accursio
6 Piazza Maggiore 40121 Bologna ItalyAbout this event
- Event lasts 2 hours 30 minutes
LABORATORIO PER CONDIVIDERE
📍 SALA TASSINARI DI PALAZZO D'ACCURSIO
Le disuguaglianze e le nuove forme di povertà sono una conseguenza diretta dei modelli di sviluppo di cui siamo responsabili. Tali disuguaglianze non riguardano solo le grandi aree urbane, ma si estendono anche a città piccole e medie e territori marginali, dove l’esclusione sociale assume forme diverse, come la perdita di accesso ai servizi, al lavoro e all’istruzione. La gestione efficace delle transizioni urbane in un contesto di cambiamento climatico e di sempre maggiore longevità richiede un ripensamento delle strategie di inclusione. Sono temi non più rinviabili e non si tratta più di avviare approcci settoriali limitati a singoli ambiti, ma di adottare strategie complessive e coordinate che favoriscano l’innovazione locale per riequilibrare il sistema socio-economico. Questi territori sono vulnerabili e spesso impreparati agli effetti del cambiamento climatico, devono diventare protagonisti di nuove pratiche di adattamento. È fondamentale considerare soluzioni di governance collaborativa che coinvolgano reti di comuni limitrofi, sfruttando economie di scala per affrontare queste sfide. Anticipare i futuri scenari di longevità e cambiamento climatico non è solo una necessità, ma un dovere per promuovere una giustizia sociale duratura e un’inclusione equa.
Introducono e moderano: Francesca Battistoni di Social Seed e Valeria Melappioni del Comune di Jesi
Ne parliamo con:
- Ezio Manzini, Professore Onorario Politecnico di Milano
- Ezio Micelli, IUAV Venezia
- Lorenzo Fiordelmondo, Sindaco di Jesi
- Giovanna Pagani, Vice-sindaca Cividate
A SEGUIRE, Tavoli di confronto su:
- Come ripensare l’inclusione sociale non più settorialmente (innovazione sociale nei servizi, nuove forme di welfare) ma come strategia complessiva per riequilibrare un sistema sociale ed economico, sempre più diseguale ed escludente, partendo da innovazioni locali?
- Quale ruolo, quali strategie, quali margini di manovra hanno le piccole e medie città e i territori a loro connessi per contrastare i nuovi processi di esclusione o espulsione, strutturando strategie per l’inclusione sociale?
- È possibile pensare a nuove dimensioni di governance, strutturate attraverso reti di comuni limitrofi, capaci di beneficiare di fattori di economia di scala? Quale ruolo per ricerca e attivismo? Come estendere efficacemente e rapidamente le strategie già intraprese da alcune grandi città all'interno di territori costituiti in larga parte da città piccole e medie?
Ne parliamo con:
- Jacopo Suppo, Sindaco di Condove
- Matteo Mesini, Sindaco di Sassuolo
- Sara Moreschini, Sindaca Appignano del Tronto
- Edoardo Accorsi, Sindaco di Cento
- Raimondo Cacciotto, Sindaco di Alghero
- Marilena Pillati, Sindaca di San Lazzaro di Savena
Frequently asked questions
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