Esistono luoghi in cui ci si sente subito a casa, che ti riconnettono con te stess* e con la natura, anche se sei nel pieno di un centro urbano.
Frulez è uno quei posti.
Dopo quello al ritmo delle stagioni, abbiamo deciso di inaugurare un nuovissimo percorso di lettura da Frulez, fondato sulla contemporaneità. Su un tema cioè, che interessa tutti e tutte e che permea i nostri tempi: l'inclusione. Frulez è da sempre sinonimo di accoglienza e inclusività, al fianco di minoranze e comunità fragili o invisibili. Non c'è posto migliore per discutere di libri che trattano di questi temi.
Ci ritroviamo il 14 maggio alle 19, discuteremo di Stoner di John Edward Williams, edito da Mondadori.
Quarta di copertina: Nato in una famiglia di contadini poveri, Stoner scopre in sé una passione struggente per la letteratura e diventa professore. Stoner è dunque la storia di un uomo che conduce una vita semplice al limite della frugalità, una vita che lascia poche tracce. Ma Stoner è molto di più: è un romanzo sull'amicizia, sul matrimonio, sull'ambiente universitario, un romanzo sociale e – non da ultimo – un romanzo sulla fatica e sulla resistenza. Sul duro, implacabile lavoro nelle fattorie, sull'impegno che richiede la vita matrimoniale, sulla difficoltà di allevare con paziente empatia una figlia all'interno di una famiglia avvelenata, e sul tentativo di avvicinare alle meraviglie della letteratura studenti universitari spesso insensibili. È soprattutto un romanzo sull'amore: amore per la poesia e per la letteratura, ma anche amore romantico. È un romanzo su cosa significa essere umani. Riscoperto una decina di anni dopo la morte del suo autore, Stoner è diventato un caso editoriale internazionale, assurgendo a vero e proprio libro di culto: «una scoperta meravigliosa per tutti gli amanti della letteratura» secondo Ian McEwan, «uno dei più grandi romanzi americani del ventesimo secolo» nel giudizio di Bret Easton Ellis. «John Williams è uno di quegli scrittori che non puoi fare a meno di consigliare perché hai la certezza che farai felice il tuo prossimo»: parola di Niccolò Ammaniti.
Per info: leggiconileniacaito@gmail.com