Il ventennio che intercorre fra la Prima e la Seconda guerra mondiale è caratterizzato, a livello economico internazionale, da un ininterrotto susseguirsi di crisi economiche e da situazioni di eccezionalità: dalla complessa sistemazione dei meccanismi economici negli anni successivi alla Grande Guerra alle conseguenze della Grande Depressione post-1929, fino alla dissoluzione del sistema monetario internazionale negli anni Trenta. Il regime fascista dovette confrontarsi, al pari degli altri Stati europei, con tale complessa dinamica. Ma anche, con l’eredità di un sistema industriale, bancario e finanziario formatosi in tempi recenti e cresciuto a dismisura durante gli anni della guerra. Le diverse politiche economiche adottate durante il ventennio dal regime fascista dovettero fare fronte a tali sviluppi, con risultati – spesso non ottimali – che inficiarono anche l’obiettivo della “terza via” corporativa che il governo mussoliniano aveva elaborato come soluzione identitaria e rivoluzionaria del “fascismo”.