Sabato 19 ottobre, ore 17:00 - 18:00
Teatro Franco Parenti, Milano | Cafè Rouge
Centro, periferia, non è importante il luogo ma il fare comunità. Abitare. Ripensare l’immaginario collettivo azzardando una nuova definizione di periferia. Libera di essere lontana dal centro senza essere ‘fuori dal giro giusto’. È possibile una connotazione originale, positiva, per rivendicare irriducibile differenza?
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I PROTAGONISTI
JONATHAN BAZZI | Scrittore
Ha esordito nel 2019 con Febbre, romanzo di autofiction finalista al Premio Strega 2020, Libro dell’Anno di Fahrenheit-Radio3, vincitore del Bagutta Opera Prima, Premio Sila, Premio Kihlgren e Premio POP. Nel 2022 ha pubblicato Corpi minori. Autore di racconti inclusi in diverse antologie, collabora con quotidiani e riviste, tra cui Il Corriere della Sera, Domani e U di Repubblica.
MATILDE CASSANI | Architetta e artista
La sua pratica di lavoro si muove al confine tra architettura e installazione per riflettere sulle implicazioni del pluralismo culturale nelle nostre città. Ha partecipato a tre edizioni della Biennale Architettura di Venezia (2012, 2014, 2018), alla Triennale di Oslo (2016), alla Biennale di Architettura di Chicago (2017) e a Manifesta 12 (2018). Ha esposto alla Triennale di Milano (2019) ed è presente nelle collezioni di prestigiosi musei, tra cui il Victoria and Albert Museum, Londra, il MAXXI, Roma, il Franz Hals Museum, Harleem.
ANDREA STAID | Antropologo
Insegna antropologia culturale e visuale alla Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) di Milano e antropologia culturale all’Università degli Studi di Genova. È autore, tra gli altri, dei titoli: I dannati della metropoli (2014), Contro la gerarchia e il dominio (2018), Disintegrati (2020), La casa vivente (2021), Essere natura (2022).
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FESTIVAL INCONTRO 2024
Tre giorni di dialoghi, riflessioni, laboratori, performance, intorno al binomio paura e libertà, tema della terza edizione del festival INCONTRO.
Cosa succede quando la paura e la libertà si incontrano? Come possiamo essere liberi di avere paura? E che forme prende la paura della libertà?
Dialogo, spettacolo o stanza immersiva. L’appuntamento accoglie registri diversi attorno a temi forti, diritto, libertà, scelta.
La paura ha una voce sommessa che si fa chiara poco a poco. Per contro, la libertà sembra avere da subito il tono dell’affermazione, forte nella luce del giorno. Ma è vero anche il contrario. Paura abbagliante e libertà che bisbiglia.
Tre giorni per raccogliere voci e darsi una direzione possibile. Abitare il nostro presente chiede di far entrare l’altro nel nostro orizzonte. Essere consapevoli della sua paura e responsabili della sua libertà. Si è liberi quando si può garantire all’altro, a ogni altro, la stessa libertà che pretendiamo per noi. Quando la diversità che l’altro esprime può diventare bene di tutti.