Storie in Movimento | GIORNO 6
Archistar, periferie in centro, architettura come scenografia e vie d'acqua. Ospitati da un nuovo centro culturale anche in cantiere.
Data e ora
Località
Piazza S. Anna a Capuana, 21
21 Piazza San Anna a Capuana 80139 Napoli ItalyProgramma
10:15 AM - 10:45 AM
Tour del Cantiere Obù
Lorenzo Scirocco
10:45 AM - 11:30 AM
Architettura transnazionale e patrimonio storico
Anita Martinelli
Capucine Tournilhac
Sveva Ventre
Bruna Vendemmia
11:30 AM - 12:30 PM
La periferia in centro
progetto TUPACH
Massimiliano Massimelli
Andrea Morniroli
Ambrogio Prezioso
2:30 PM - 3:30 PM
Architettura come background: simboli di rivincita sociale nella musica trap
Bianca Felicori
Marco Petroni
Informazioni sull'evento
- L'evento dura 5 ore 30 minuti
SABATO 30 NOVEMBRE 2024
Spazio Obù di Fondazione Terzoluogo (ex-Convento di S. Anna a Capuana)
Piazza Sant'Anna a Capuana, 21
Ingresso diversamente abili: Via Nicola Galdo, 21
dalle 10.00 alle 15.30
numero max partecipanti incontri: 50
numero max partecipanti tour: 20
Tour del Cantiere Obù
a cura di Lorenzo Scirocco (Direttore Spazio Obù - Fondazione Terzoluogo)
Lorenzo Scirocco. Da più di 15 anni progettista, mediatore e facilitatore di Patti di Comunità in campo sociale, culturale ed educativo. Nato giurista, trasformato in osservatore elettorale internazionale e poi in cooperante sociale, ha deciso di restare a Napoli, la sua città e di costruire qui nuovi percorsi partecipati tra ETS, istituzioni pubbliche e cittadini. Ambientalista, musicista, viaggiatore, crede nell'essere umano, nelle seconde e nelle terze chance delle cose, degli spazi, delle persone.
numero max partecipanti tour: 20
Presentazione Architettura transnazionale e patrimonio storico: i casi di Piazza Municipio e di Piazza Garibaldi a Napoli.
Con Anita Martinelli (Dottoranda in Urban Planning Design and Policy, DAStU, Politecnico di Milano), Capucine Tournilhac (Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II), Sveva Ventre (Architetta, Dottoranda in Architettura, DiARC, Unina Federico II), Bruna Vendemmia (Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II).
A Napoli come in altri contesti in Europa e nel mondo, il patrimonio culturale viene considerato una risorsa chiave negli investimenti pubblici e privati per trasformare l'immagine, l'attrattiva turistica e commerciale di una città. In questo ambito, i grandi progetti disegnati da famosi architetti internazionali (starchitect) sono spesso visti come un'opportunità per la valorizzazione del patrimonio culturale dei contesti locali. Ciononostante in molti casi questi progetti, che tengono assieme competenze tecniche di alto livello e l’interazione tra una molteplicità di attori, di organizzazioni e di istituzioni, si possono rivelare strumenti di estrazione del valore economico e culturale dei luoghi. Il progetto TUPACH (PRIN – PNRR) studia le reti di attori e competenze che mettono in moto progetti urbani ed architettonici transnazionali in città con un importante patrimonio storico e culturale. Il contributo introduce due casi studio della ricerca: i progetti di Piazza Garibaldi e Piazza Municipio a Napoli.
Il progetto TUPACH apre nuove strade utilizzando teorie e metodologie del “assemblage thinking” per provare a sfatare presupposti tipici per quanto riguarda il ruolo degli attori e dei progetti transnazionali nelle città ricche di patrimonio, porre domande innovative e raccogliere nuove prove empiriche. Oggi il processo di riconoscimento del patrimonio e di apprezzamento economico dovrebbe essere generalmente guidato da competenze tecniche di alto livello (ad es. L'UNESCO e gli studi di architettura transnazionali) e gli interventi pubblici piuttosto che le iniziative guidate dalla comunità e l'interazione politica. Tuttavia, questo approccio politico può essere inefficace a causa di poteri di pianificazione conflittuali a diversi livelli, visioni incoerenti, attivismo locale e antagonismo e altre ragioni contingenti. In effetti, si sa molto meno su come questi attori interagiscono nei processi localizzati di trasformazione urbana e apprezzamento del patrimonio culturale o sugli attriti forti che si verificano all'interno di organizzazioni e istituzioni all'interno dei processi di progettazione e decisione. La questione è abbastanza rilevante nella pratica politica in Europa, e in particolare in Italia, il paese con il più alto numero di siti del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel mondo.
La ricerca si basa su sei casi di studio di progetti transnazionali nei contesti ricchi di patrimonio di Napoli, Roma e Venezia. I risultati informeranno su come la conoscenza del patrimonio trans-locale viene creata e tradotta in documenti e procedure tecniche, nonché le questioni e gli ostacoli affrontati nell'assemblaggio, in particolare per quanto riguarda la protezione del patrimonio, l'accessibilità e la valorizzazione. Oltre ai risultati accademici, le linee guida basate sull'evidenza per i progetti architettonici e urbani in contesti ricchi di patrimonio rappresenteranno uno strumento critico per una serie di professionisti. I decisori locali e gli attori del patrimonio, nonché gli studi di progettazione transnazionali, capiranno come lavorare e collaborare meglio all'interno di contesti ricchi di patrimonio.
La ricerca è sostenuta dal progetto PRIN 2022 PNRR Transnational Urban Projects Assembled within Cultural Heritage sites (finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU, visto il D.D. n. 1409 del 14/09/2022, PNRR, Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2 Dalla ricerca all’impresa – Investimento 1.1; Numero protocollo di progetto: P2022FXFZ5 _ CUP: D53D23020140001)
Tavola rotonda La periferia in centro.
Intervengono: Fabio Landolfo (Architetto PhD, Planner, Comune di Napoli), Massimiliano Massimelli (Direttore Generale Fondazione Terzoluogo), Andrea Morniroli (Dedalus _ co-coordinatore del Forum Disuguaglianze Diversità), Ambrogio Prezioso (Es(tra)moenia), Capucine Tournilhac (Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II), Bruna Vendemmia (Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II).
Fabio Landolfo. Architetto PhD, Planner, Comune di Napoli.
Massimiliano Massimelli. Dopo i primi anni di attività nel mondo della pubblicità, si dedica dal 2008 al settore no profit, con un’attenzione alla visione strategica di crescita e sostenibilità degli enti.
Per 10 anni ha lavorato in Fondazione Reggio Children, di cui è stato Coordinatore Generale per 3 anni, promuovendo l'educazione come processo democratico e partecipato.
Dopo un master in marketing internazionale e uno in fundraising per enti no profit, recentemente ha conseguito il dottorato in pedagogia generale e sociale in collaborazione con l’Università di Toronto e l’Harvard Graduate School of Education.
Andrea Morniroli. Dedalus _ co-coordinatore del Forum Disuguaglianze Diversità.
Capucine Tournilhac. Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II.
Bruna Vendemmia. Architetta PhD, Ricercatrice, DiARC, Unina Federico II.
Presentazione Architettura come background: simboli di rivincita sociale nella musica trap e rap.
Con Bianca Felicori (Ricercatrice presso UCLouvain (FNRS), Autrice e Curatrice) e Marco Petroni (Teorico e Critico del Design. Docente di Storia delle Arti Applicate Accademia di Belle Arti di Napoli).
Come mai al giorno d’oggi gli architetti sentono il bisogno di tracciare nuove connessioni con altre discipline, tra cui la musica trap e rap e le sue derivazioni, nate come fenomeno underground?
In un momento storico caratterizzato da una costante sensazione di incertezza, stiamo gradualmente entrando – o ci siamo già entrati da tempo – in una fase di riorganizzazione del design e dell’architettura. L’architetto è costantemente alla ricerca di nuovi linguaggi che fanno ricorso a tutti i media e tools possibili: dal video allo smartphone, dai social network alle piattaforme streaming. In sostanza, come molti altri professionisti, sta sperimentando nuove forme di dialogo architettonico.
Allo stesso tempo anche nel mondo della musica è in atto un processo di trasformazione radicale. Si pensi al rap e al fenomeno trap, esploso negli anni recenti in Italia. Nati da una matrice culturale americana come fenomeni underground e subculture visceralmente legati a contesti marginali, oggi sono diventati parte di un linguaggio universale. Tutti ascoltano questi generi (e sottogeneri), dal dodicenne su TikTok al professionista di qualsiasi età. Il rap e la sua derivazione trap hanno gradualmente annullato ogni barriera, generazionale e di classe, e i loro artisti hanno fatto di questa scalata sociale ed economica il simbolo della loro rivincita culturale.
Per anni ci siamo dimenticati di associare questa cultura ai temi che noi studiosi di urbanistica e architettura approfondiamo quotidianamente e che invece gioca un ruolo fondamentale. Spesso, infatti, i ragazzi che iniziano la loro carriera nel mondo della musica urban provengono da contesti periferici e provinciali che diventano parte integrante della loro narrazione, esplicitata nei loro video musicali dove l’architettura che fa da background è quasi sempre il contesto popolare in cui sono cresciuti. Oggi vogliamo legittimare e dare spazio a una nuova forma di dialogo in cui l’architettura e l’urbanistica si confrontano non solo con gli artisti appartenenti a questa cultura musicale ma anche con il loro pubblico.
Bianca Felicori è architetta, autrice e dottoranda presso l'UCLouvain di Bruxelles - FNRS Aspirant. La sua ricerca di dottorato indaga il rapporto tra arte e architettura negli anni tra il 1950 e il 1970, quando i movimenti artistici della prima e della seconda metà del secolo divennero il punto di partenza per la concezione di una “nuova architettura”. Bianca Felicori si è laureata al Politecnico di Milano con una tesi sulle pubblicazioni del critico Germano Celant sulla rivista “Casabella” (1965-76). Ha tenuto conferenze in istituzioni come Triennale Milano, Design Academy Eindhoven, Civa Bruxelles, Mudac Losanna, MAXXI e MACRO di Roma, MamBO Bologna. Scrive per riviste internazionali come “Domus”, “Architectural Design”, “Elle Decor” e collabora con riviste e gruppi editoriali indipendenti. Ha curato mostre e programmi culturali presso istituzioni come Triennale Milano, Milano Design film festival, Pirelli Hangar Bicocca. Ha recentemente pubblicato il libro Forgotten Architecture (Nero Editions, 2024) realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito di Italian Council (12a edizione, 2023) e sponsorizzato da RESIDENZA 725 —shopping universe, land of culture.
Marco Petroni. Teorico e Critico del Design. Docente di Storia delle Arti Applicate Accademia di Belle Arti di Napoli.
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STORIE IN MOVIMENTO
Dialoghi e Percorsi sulle Vite del Patrimonio Culturale Diffuso
talks / tavole rotonde / tours
25 novembre – 1° dicembre 2024
Palazzo Cavalcanti / Gallerie d’Italia - Napoli / Sala del Capitolo (Complesso di San Domenico Maggiore) / Spazio OBÙ Fondazione Terzo Luogo
Promosso e finanziato dal Comune di Napoli
Coordinamento e produzione Ex-Voto
Ideazione e direzione scientifica Francesca Amirante
A cura di Nicola Ciancio (per Ex-Voto)
Si ringraziano: ANM Azienda Napoletana Mobilità | Gallerie d’Italia - Napoli museo di Intesa San Paolo | Spazio OBÙ – Fondazione Terzoluogo
Dal 25 novembre al 1°dicembre 2024 il Comune di Napoli presenta "Storie in Movimento: Dialoghi e Percorsi sulle Vite del Patrimonio Culturale Diffuso".
Un ciclo di incontri, tavole rotonde e tour dedicato agli studi scientifici e agli usi attuali del patrimonio materiale e immateriale di Napoli.
Storie in Movimento si propone di portare all’attenzione dei cittadini e di un pubblico ampio, anche non specialistico, la ricca tradizione di studi che ha come oggetto il patrimonio culturale partenopeo.
La rassegna raccoglie e presenta le ricerche di architetti, storici dell’arte, archeologi e studiosi dei beni culturali, che da anni analizzano questo patrimonio unico.
All'interno del programma, il patrimonio viene osservato anche attraverso le sue "vite" attuali, raccontate tramite progetti che coinvolgono attori del mondo dell’arte, dell’educazione, del sociale, della creatività e dell’imprenditoria.
Si incroceranno così storie che partono da molto lontano nel tempo e che scavano nelle profondità della città, fino a giungere a opere di artisti contemporanei e importati progetti di rigenerazione e base culturale che agiscono nell’oggi.
Un programma ricco ed in movimento attraverserà diversi luoghi della città, per mostrare la stratificazione presente fra un patrimonio, eredità del passato, e le sue vite in atto e in potenza nell’epoca contemporanea.